LA BIBLIOTECA ED I LAVORI SVOLTI DAL 2012 AL 2015
Come la maggior parte dei
conventi dell'ordine dei Cappuccini anche quello di Licodia iniziò a contenere un grande
numero di volumi solo a cavallo dei secoli XIX e XX. Precedentemente le costituzioni dei Cappuccini prevedevano un numero ridotto di beni che i frati potessero effettivamente possedere.
La
biblioteca del convento dei Cappuccini di Licodia, come riporta nei
suoi scritti
P.
Carmelo La Mendola da Licodia (1875 - 1954), era originariamente raccolta all'interno di una
grande sala situata nell'ala più antica dell'edificio,
resistita al terribile terremoto del 1693.
Dopo i
lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni tra il 2006 e il 2008,
la biblioteca è stata sottoposta al quasi totale
smantellamento, causando la dispersione di molti volumi dislocati
sommariamente su pedane lignee all'interno di diversi ambienti del
convento. Molti testi, tra cui alcuni incunaboli, le cinquecentine,
le seicentine, alcune settecentine e altre pregevoli edizioni, sono
stati trasportati presso la biblioteca dei Cappuccini di Siracusa,
dove oggi sono conservati.
I
volotari della locale sede dell'Archeoclub d'Italia di Licodia Eubea
“Mario Di Benedetto”, a partire dal maggio 2012, in seguito ad
una prima ricognizione dei locali, si sono occupati della
riordinazione dell'intero patrimonio librario.
Durante
i lavori i testi sono stati rinvenuti in stato di
abbandono ed in pessime condizioni di coservazione. Di alcuni volumi
dei primi anni del '900 non è stato rinvenuto che qualche
brandello per l'indisturbata opera degradante di animali roditori.
Sono stati inizialmente prelevati i libri ammassati su alcune pedane
lignee all'interno della sala dell'anticoro e di alcune celle del
piano rialzato della struttura.
I
testi sono stati spolverati e provvisoriamente
sistemati su delle pedane lignee suddividendoli in categorie generali
indicate dal metodo di catalogazione Dewey. Allo stesso modo si è
intervenuto con i volumi che ingombravano altri ambienti del
convento. L'ultima porzione
dell'opera di riordino ha riguardato la grande sala della biblioteca
conventuale.
L'ambiente
si presentava in completo disordine. I volumi più antichi
rimasti a Licodia del secolo XVIII erano inopportunamente dislocati
sulle due grandi scaffalature lignee e su alcuni affollati scaffali
metallici posti al centro dell'ambiente. Erano presenti anche
numerosi testi del XIX secolo e XX secolo, alcuni dei quali
gravemente danneggiati. Svuotata la sala e riordinati
provvisoriamente i testi, si è proceduto al montaggio
dell'imponente libreria metallica che prima dei lavori del 2006/08
era posizionata su una parete del locale. Sono stati trattati con
antitarlo i vecchi scaffali lignei e altri armadi in legno che
dovevano in origine ospitare i testi dei frati all'interno delle loro
celle.
Altri
scaffali, recuperati e rimontati, sono stati collocati lungo i
corridoi dell'ala di nord, nella sala di accesso al coro e nella
stanza dinnanzi il locale della biblioteca. Si è in ultimo
effettuato il lungo e laborioso inventariamento, cui ha seguito la
sistemazione sulle apposite scaffalature.
E'
stata evidenziata la presenza di libri
provenienti dall'ormai distrutto convento dei Padri Carmelitani di
Licodia ed in particolare di alcuni religiosi di questo ordine.
Numerosi i libri
appartenuti ad alcuni cappuccini licodiani che hanno abitato il convento nell'utimo secolo.
Ultima
parte del lavoro ha riguardato il riordino delle riviste,
dell'Analecta, organo ufficiale dei Cappuccini, dell'Araldo del Gran
Re, fondato da P. Giuseppe D'Angelo da Licodia nel 1926 e di altri
periodici del XIX e XX secolo. Molte riviste sono state recuperate in
un ambiente destinato a deposito, all'interno del quale è
stato possibile reperire diversi interessanti documenti storici li
abbandonati.
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