sabato 5 dicembre 2015

Lavori di sistemazione della Biblioteca dei Padri Cappuccini di Licodia Eubea

LA BIBLIOTECA ED I LAVORI SVOLTI DAL 2012 AL 2015

Come la maggior parte dei conventi dell'ordine dei Cappuccini anche quello di Licodia iniziò a contenere un grande numero di volumi solo a cavallo dei secoli XIX e XX. Precedentemente le costituzioni dei Cappuccini prevedevano un numero ridotto di beni che i frati potessero effettivamente possedere.
La biblioteca del convento dei Cappuccini di Licodia, come riporta nei suoi scritti
P. Carmelo La Mendola da Licodia (1875 - 1954), era originariamente raccolta all'interno di una grande sala situata nell'ala più antica dell'edificio, resistita al terribile terremoto del 1693.
Dopo i lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni tra il 2006 e il 2008, la biblioteca è stata sottoposta al quasi totale smantellamento, causando la dispersione di molti volumi dislocati sommariamente su pedane lignee all'interno di diversi ambienti del convento. Molti testi, tra cui alcuni incunaboli, le cinquecentine, le seicentine, alcune settecentine e altre pregevoli edizioni, sono stati trasportati presso la biblioteca dei Cappuccini di Siracusa, dove oggi sono conservati.
I volotari della locale sede dell'Archeoclub d'Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”, a partire dal maggio 2012, in seguito ad una prima ricognizione dei locali, si sono occupati della riordinazione dell'intero patrimonio librario.
Durante i lavori i testi sono stati rinvenuti in stato di abbandono ed in pessime condizioni di coservazione. Di alcuni volumi dei primi anni del '900 non è stato rinvenuto che qualche brandello per l'indisturbata opera degradante di animali roditori. Sono stati inizialmente prelevati i libri ammassati su alcune pedane lignee all'interno della sala dell'anticoro e di alcune celle del piano rialzato della struttura.
I testi sono stati spolverati e provvisoriamente sistemati su delle pedane lignee suddividendoli in categorie generali indicate dal metodo di catalogazione Dewey. Allo stesso modo si è intervenuto con i volumi che ingombravano altri ambienti del convento.  L'ultima porzione dell'opera di riordino ha riguardato la grande sala della biblioteca conventuale.
L'ambiente si presentava in completo disordine. I volumi più antichi rimasti a Licodia del secolo XVIII erano inopportunamente dislocati sulle due grandi scaffalature lignee e su alcuni affollati scaffali metallici posti al centro dell'ambiente. Erano presenti anche numerosi testi del XIX secolo e XX secolo, alcuni dei quali gravemente danneggiati. Svuotata la sala e riordinati provvisoriamente i testi, si è proceduto al montaggio dell'imponente libreria metallica che prima dei lavori del 2006/08 era posizionata su una parete del locale. Sono stati trattati con antitarlo i vecchi scaffali lignei e altri armadi in legno che dovevano in origine ospitare i testi dei frati all'interno delle loro celle.
Altri scaffali, recuperati e rimontati, sono stati collocati lungo i corridoi dell'ala di nord, nella sala di accesso al coro e nella stanza dinnanzi il locale della biblioteca. Si è in ultimo effettuato il lungo e laborioso inventariamento, cui ha seguito la sistemazione sulle apposite scaffalature.
E' stata evidenziata la presenza di libri provenienti dall'ormai distrutto convento dei Padri Carmelitani di Licodia ed in particolare di alcuni religiosi di questo ordine.
Numerosi i libri appartenuti ad alcuni cappuccini licodiani che hanno abitato il convento nell'utimo secolo.
Ultima parte del lavoro ha riguardato il riordino delle riviste, dell'Analecta, organo ufficiale dei Cappuccini, dell'Araldo del Gran Re, fondato da P. Giuseppe D'Angelo da Licodia nel 1926 e di altri periodici del XIX e XX secolo. Molte riviste sono state recuperate in un ambiente destinato a deposito, all'interno del quale è stato possibile reperire diversi interessanti documenti storici li abbandonati.


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