martedì 28 agosto 2018
PIETRO FALCONE: "la mia ferita è inguaribile"
"la mia ferita è inguaribile..."
La stima delle vittime, militari e civili, della prima guerra mondiale, si aggira intorno ai 15-17 milioni.
L'Italia perse ben 651.000 militari e 589.000 civili. Molti dei combattenti ritornarono a casa invalidi e con mutilazioni molto gravi. Lungo il percorso espositivo di "Licodia Eubea e i suoi figli nella Grande Guerra", ci soffermeremo anche sulla storia del sodalizio "Mutilati e Invalidi di Guerra", nato a Licodia nel 1918, per rappresentare i reduci licodiani che a causa del conflitto subirono pesanti privazioni. Pietro Falcone era uno di loro. Figlio di Vincenzo e Margherita Lo Blanco, classe 1886, ancora dopo più di quaranta anni dalla fine della guerra scriveva ad un amico della sua ulcerazione alla gamba:
«la mia ferita è inguaribile la mattina del capo d'anno mia moglie mi ha medicato e mi ha tolto una scheggettina di osso ancora quarantadue anni ferito».
(Nella foto, Pietro Falcone di Vincenzo e Margherita Lo Blanco)
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