martedì 16 luglio 2013

Pesonale di pittura di Fichera D'Occhiolà - 17 luglio 2013

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Tutti noi abbiamo avuto modo di sperimentare quanto sia utile e indispensabile il lavoro svolto dalle associazioni di volontariato nel sostenere gli Enti preposti alla conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, soprattutto in tempi come questi contraddistinti da una profonda crisi che investe tutti i campi del vivere sociale, determinando tagli indiscriminati nei bilanci di istituzioni e organismi vari costretti a ridurre fortemente i fondi destinati alla cultura, considerata erroneamente superflua e improduttiva.

L’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea nel corso della sua trentennale attività ha saputo farsi carico delle diverse emergenze culturali, attraverso un’intensa attività sul territorio, riuscendo a trovare le risposte e le risorse più adeguate ai numerosi problemi che di volta in volta emergevano.

Pur non essendo cessate tali emergenze, oggi l’Associazione può guardare oltre e pianificare un’azione a più ampio raggio, attraverso progetti più ambiziosi e specialistici, tra i quali la valorizzazione e fruizione dell’arte contemporanea.

A dire il vero, l’Archeoclub ha da sempre riservato una particolare attenzione alla produzione artistica recente. Questa volta però vuol fare un salto di qualità. Infatti già da qualche tempo, ha dato vita ad una propria collezione d’arte, in cui confluiscono opere donate da diversi artisti, ai quali si deve la nostra profonda riconoscenza che, con la loro generosità, hanno voluto dare seguito alla formazione di una nuova collezione d’arte che ben presto avrà una sua sede fissa.

In questa particolare occasione viene presentata una parte della collezione e precisamente da un numero cospicuo opere donate dal maestro Giovanni Fichera, in arte Occhiolà.

Giovanni Fichera nasce a Catania il 25 marzo 1925. Attualmente vive a Grammichele con la moglie e allieva in arte Trisù. Fin da ragazzo lavora in una fabbrica di laterizi, e giovanissimo si avvicina da autodidatta al mondo della pittura, divenendo in poco tempo un artista di rilievo. L’attenzione ai tratti fisionomici si affina durante la sua attività di fotografo, svolta tra il 1947 ed il 1957, e si evidenzia nella particolare abilità di ritoccare i tratti del cliente nella foto tessera, tale inclinazione è facile da cogliere in questa personale a lui dedicata. Egli mira all’essenziale, all’analisi profonda dell’uomo, della sua storia, delle sue vicende personali. Guarda, quindi, dentro il personaggio, riuscendo a cogliere l’attimo di più pregnante presa psicologica, attraverso una pittura che riesce a colpire l’animo di chiunque nell’intimo, in special modo quando il pennello si trasforma in bisturi e il sangue diventa il colore di atmosfere surreali. Trae ispirazione ed è guidato da una profonda spiritualità, nata da vicende personali che lo hanno portato ad una fede atta a scandagliare la realtà quotidiana, tanto che le sue opere, popolate da figure emblematiche, hanno un dolore sospeso, un “urlato” silenzioso, in cui si innesta attraverso la fratellanza universale il più autentico messaggio cristiano, quale strumento necessario per porre freno ai mali del mondo.

Fichera ha esposto in diverse parti del mondo e preso parte a rassegne internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Hanno parlato di lui fra gli altri: Salvatore Fiume, Carlo Sirtori, Renato Guttuso, il Cardinale Martini, Papa Giovanni Paolo II.



   Uno spezzone dell'esibizione del M° Sergio Giuffrida

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